Vacanze nella città arabo-normanna, Palermo: cosa vedere e dove dormire

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La città di Palermo è spesso nota anche all’estero in quanto capoluogo della Sicilia. Ma questa semplice definizione topografica non rende giustizia dell’immensa bellezza che si trova racchiusa tra le mura della famosa città siciliana: dal percorso arabo-normanno che ha guadagnato il titolo di patrimonio dell’umanità UNESCO nel 2015, alla bellezza semplice dei viali e del porto, non c’è modo di rimanere delusi da una visita anche solo fugace a questa splendida città storica. In effetti, Palermo è una città piuttosto grande e densamente abitata. Basti pensare che fa parte della rete Eurocities (che comprende le maggiori città europee per estensione geografica e demografica).

Ma la bellezza di Palermo è insita soprattutto nella sua storia. Questa città è letteralmente una costellazione di culture millenarie stratificate nel tempo, partendo dai Fenici fino all’egemonia dei Normanni attraverso il lascito di Greci e degli Arabi. Queste civiltà hanno lasciato, in ogni dove nel cuore di Palermo, una traccia permanente del loro passaggio. Di fronte a tutto questo splendore si può rimanere basiti e, a volte, anche confusi. Ma non temete, se avete domande su cosa vedere e cosa fare a Palermo questa guida fa per voi. Vi accompagneremo in un tour della città arabo-normanna per non tralasciare nessun luogo degno di nota. Buona lettura!

Cosa vedere a Palermo: il percorso arabo-normanno

La prima cosa che chiunque deve assolutamente visitare, anche qualora si trovasse per caso nei pressi di Palermo, è il sito multiplo di beni culturali chiamato percorso arabo-normanno. Esso comprende ben 9 aree monumentali di varia natura (quattro chiese, tre cattedrali, un ponte, due palazzi), risalenti al periodo dei Normanni in Sicilia, che insieme costituiscono un patrimonio dell’Umanità UNESCO. Vediamo insieme alcune delle aree archeologico-artistiche che compongono il complesso arabo-normanno:

Palazzo Reale o dei Normanni

Il Palazzo è la più antica residenza reale in tutta l’Europa. Sede della residenza dei reali Federico II e suo figlio Corrado IV, sovrani del Regno di Sicilia nel XIII secolo, attualmente è il luogo preposto all’Assemblea regionale siciliana. Il primo piano del Palazzo ospita la famosa cappella Palatina, mentre le altre sale (rossa, verde, gialla, dei Viceré…) ospitano musei permanenti del periodo dei sovrani tardomedievali. Sono inoltre visibili i lasciti delle epoche precedenti alla corte di Svevia (epoca fenicia, greca, bizantina e normanna).

Cappella Palatina del Palazzo Reale

Come abbiamo visto dalla descrizione del Palazzo Reale, si tratta della cappella dei sovrani di Svevia. Venne inaugurata nel XII secolo da Ruggero II di Sicilia, inizialmente come cappella privata dei sovrani. Si tratta di una Chiesa dallo stile bizantino ricca di splendidi mosaici dorati, tra i quali risplende il celeberrimo ritratto di Cristo Pantocratore, circondato dagli otto arcangeli in trionfo.

La Zisa

Un palazzo sontuoso e monumentale che sorge ai margini della città antica, voluto per ordine di Guglielmo il Malo (figlio di Ruggero di Sicilia) per rivalità col padre nel XII secolo, secondo ciò che tramandano le voci. L’edificio venne chiamato Zisa in virtù dell’italianizzazione di un termine di origine araba, al-ʿAzîz. Esso costituisce un esempio fuglido di architettura arabo-normanna, con le due torri cuspidali tipiche dei costruttori normanni e la decorazione degli interni dallo stile arabeggiante.

Cattedrale della Santa Vergine Maria Assunta

Si tratta della meglio nota Cattedrale di Palermo, la principale sede ecclesiastica di matrice cattolica in città. La sua storia non è lineare: la cattedrale passerà di epoca in epoca per mani diverse, assumendo la funzione che meglio si addice alle necessità delle varie popolazioni (roccaforte, chiesa, moschea). In epoca normanna viene finalmente adibita al culto cristiano-cattolico per volere del Gran Conte Ruggiero e Roberto il Guiscardo. Terminato il Medioevo, la Chiesa ha il privilegio di diventare sede di varie sperimentazioni artistiche ad opera dei migliori pittori del Rinascimento siciliano, i quali lasciano lo splendido paesaggio artistico che vediamo oggi.

Chiesa di San Giovanni degli Eremiti

Chiesa di origine biazantina, si narra che venne fondata nel VI secolo da san Gregorio Magno. Subisce le varie influenze dei popoli arabo e normanno che ne delineano le caratteristiche principali. La bellezza del luogo sacro si trova prevalentemente nella caratteristica architettura araba degli esterni (le cupole restaurate in rosso mattone, le forme sinuose dal sottotono arabeggiante) e in quella bizantina negli interni (con i tipici mosaici in oro).

Chiesa della Martorana

La Chiesa della Martorana è probabilmente una delle Chiese più interessanti della Sicilia, è conosciuta anche con il nome di Santa Maria dell’Ammiraglio. La liturgia, che segue il rito bizantino, è rivolta in particolar modo alla comunità italo albanese circoscritta all’eparchia di Piana degli Albanesi. La sua storia è tanto intricata quanto appassionante: venne fondata nel XII secolo da un ammiraglio siriaco sotto servizio di Ruggero II e dunque fin dall’inizio improntata ad uno stile siculo-normanno con sfumature orientaleggianti. Caratteristica della Chiesa sono i mosaici dai colori sgargianti, che investono l’osservatore già all’ingresso dell’edificio; le bellezze artistiche concentrate in questa Chiesa sono davvero troppe anche per essere enumerate. Provare per credere!

Visitare i mercati storici di Palermo: Ballarò e la Vucciria, tra street art e street food

Il vero cuore di Palermo non sono gli edifici di culto, ma le strade popolari, le vie, i vicoli e le case che rimandano ad un passato ancora vivido e frizzante. Il centro città è caratteristico soprattutto per via dei mercati all’aperto, una tradizione antichissima che oggi viene gelosamente mantenuta. I principali mercati di Palermo sono quello della Vucciria e Ballarò: in entrambi i casi si tratta di vendita di prodotti tipici, materie prime e spezie che caratterizzano l’arte culinaria italiana. Un tempo si trattava soprattutto di vendita di carne, adesso potrete trovarci dalle specialità di mare allo street food. Un passaggio che sicuramente meritate di fare per penetrare la vera cultura popolare millenaria dell’isola.

Il Càssaro, la strada più antica di Palermo

Il Cassaro è la via storica più antica di Palermo, quella che maggiormente ne segna il centro storico. Le sue origini più arcaiche sono da ricollegare ai Fenici, che per primi ne tracciarono il profilo. La modifica più importante però è stata quella cinquecentesca, sotto la dominazione spagnola. Sarebbe difficile descrivere a parole l’effetto che questa finestra monumentale sul passato provoca nell’osservatore che vi passeggia in mezzo: sicuramente merita una visita per la sua unicità.

Dove dormire a Palermo: i quartieri del centro storico

Finito questo tour attraverso le bellezze di Palermo, vi starete chiedendo quale sia il quartiere migliore per alloggiare una o più notti. Possiamo dire con certezza che per visitare Palermo è preferibile scegliere un alloggio in uno dei quartieri del centro storico: Albergheria, Kalsa, Loggia e Monte di Pietà. Ognuno di essi presenta le proprie peculiarità, tra monumenti, palazzi storici e mercati popolari.

Sono tutti luoghi sicuri dove dormire ma, tra le varie soluzioni possibili, ci riserviamo di segnalare il quartiere dell’Albergheria, lo stesso che ospita il Palazzo Normanni e il mercato di Ballarò. Un vivo centro cittadino che vi permetterà di avere tutti i comfort e allo stesso tempo tutte le bellezze della città a pochi passi. Il quartiere è molto animato e possiede numerose soluzioni per alloggi temporanei, b&b, affittacamere e case vacanze per visitatori. Alcuni di questi sono palazzi storici come Il Giardino di Ballarò, bed and breakfast a Palermo nato da un edificio che faceva parte del complesso residenziale di Palazzo Conte Federico. Dormire in un palazzo storico è un ottimo modo per rendere la propria vacanza unica e indimenticabile. Buona permanenza a Palermo!

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