Germania, il Museo Tedesco dell’Orologio a Furtwangen im Schwarzwald 

Più di 8mila oggetti provenienti da tutto il mondo sono esposti in questo interessante museo dedicato a orologi, dispositivi di cronometraggio, manufatti di orologeria e cucù. 

Nel cuore della Germania, a Furtwangen im Schwarzwald, paesino del Baden-Württemberg, c’è un luogo che racconta la storia del tempo: il Museo dell‘Orologio. Curiosando fra le sale di questo moderno edificio (al civico 1 di Robert-Gerwig-Platz) si possono ammirare oltre 8 mila pezzi raccolti in un’incredibile collezione iniziata nel lontano 1852 dall’allora direttore della scuola di orologeria, Robert Gerwig.

Tappa obbligatoria per gli appassionati di orologi di ogni foggia, stile e colore, questo spazio museale (che piacerà tantissimo anche ai bambini!) racconta le invenzioni che hanno scandito l’evoluzione dell’uomo e l’antica arte orologiera della regione della Schwarzwald. 

“Dal 2010 la mostra permanente si estende su circa 1400 metri quadrati in cui sono esposti, fra l’altro, prototipi di cucù del XVIII secolo e un’ampia varietà di orologi da tasca e da polso – spiega Eva Renz, responsabile comunicazione del Deutsches Uhrenmuseum- Questo museo non è solo un tempio della storia ma anche un luogo per mantenere in vita la cultura e l’identità del territorio. Per più di trecento anni, la Foresta Nera ha fornito al mondo orologi: non quelli costosi per ricchi ma quelli per la gente comune, accessibili a tutti. A cucù, a pendolo, sveglie e da cucina. Questa preziosa collezione, arricchita ogni anno da acquisti e donazioni, è la più completa del suo genere al mondo”. 

Di pezzi unici ce ne sono davvero molti. C’è un orologio a cremagliera in legno con l’immagine della Madonna, uno da credenza del 1933 e uno musicale del 1880, un cronometro tascabile del 1820 e l’orologio astronomico fabbricato nel 1787 dal prete benedettino Thaddãus Rinderle. E ancora, una delle prime pendole a impulso elettrico, costruita attorno al 1845 nel Regno Unito da Alexander Bain, un orologio da collo con allarme e uno da taschino, entrambi del 1600. 

Dalle antiche meridiane agli orologi in legno con sfondo bianco sino ai laccati con colori vivaci, in oro o in plastica, da polso, da tasca, da muro, a pendolo, musicali e astronomici, tutti pezzi unici che accompagnano in un itinerario che ne ripercorre la storia sino all’industrializzazione e ai tempi moderni. 

Fra i tanti oggetti in esposizione al Museo dell’Orologio, nelle teche e appesi alle pareti, ad attirare l’attenzione dei visitatori sono sicuramente gli orologi a cucù, eccellenza di questa terra conosciuta per le sue case con i tetti spioventi rivestiti di scandole e il “bollenhut”, il tradizionale copricapo femminile con grandi ponpon in lana rossa o nera. 

A inventare l’orologio a cucù fu proprio un orologiaio tedesco nativo di Schönwald im Schwarzwald, Franz Ketterer, che nel 1737 inserì negli orologi artigianali costruiti nella Foresta Nera sin dai primi decenni del 1600 una suoneria che imitava il verso del cuculo (per fare ciò utilizzò due piccoli flauti con tonalità diverse, all’interno dei quali veniva soffiata l’aria da due mantici).

Dopo il tour del Museo dell’Orologio (calcolate almeno 1 ora e mezza), i visitatori possono partecipare a workshop didattici fra cui quello dedicato alla costruzione di un orologio a cucù: sia i bambini che gli adulti (singoli o in gruppo), possono assemblare un “cuckoo clock”, perfetto per un regalo o come souvenir da portarsi a casa. Il laboratorio si svolge sotto la guida di esperti che guidano i partecipanti in ogni fase; con i materiali forniti nel kit – cassa in legno, quadrante con lancette, batterie, pendolo…- in tre o quattro ore si può costruire il proprio orologio e immedesimarsi nell’attività artigianale degli orologiai di un tempo.

Sito ufficiale www.deutsches-uhrenmuseum.de