Villanova di Bagnocavallo faceva parte anticamente di un complesso sistema territoriale di corsi d’acqua e zone umide che, dalla destra del Po di Primano, si estendeva fino alla costa adriatica.
Per trovare occupazione e sfruttare le modeste risorse di quei luoghi i primi abitanti avviarono la raccolta e la lavorazione delle erbe palustri che vi crescevano naturalmente e abbondanti, realizzando manufatti d’uso domestico, ma utili anche per la pesca, l’edilizia, le saline e la coltivazione dei bachi da seta.
Nel corso degli anni questa originale forma di artigianato di palude si è sviluppata fino a divenire, tra Otto e Novecento, una delle principali imprese economiche della zona.
Oggi, tramontata la fortuna di quei prodotti, l’Ecomuseo ne conserva una ricca collezione, con oltre duemila manufatti tipici, realizzati con le erbe di valle e i legni dolci di queste zone umide, rappresentando il patrimonio di cultura materiale, di fatica e di inventiva che nel tempo hanno caratterizzato l’intera comunità di Villanova.
Dalle iniziali produzioni rustiche di gabbie, graticci e sedie questa occupazione si è sviluppata verso manufatti sempre più accurati, come borse, cestini, stuoie e scope che incontrarono il favore dei mercati e una notevole diffusione commerciale.
Le lavorazioni coinvolsero ogni fascia della popolazione locale, dai bambini agli anziani, ma in particolare offrirono alle donne del luogo occupazione e redditi integrativi che ne stimolarono l’impegno e la creatività, fino all’arrivo delle prime materia plastiche.
L’Ecomuseo di Villanova conserva memoria di quel saper-fare e di quella stagione produttiva, documenta il contesto ambientale di prossimità che, nel corso degli ultimi secoli ha conosciuto ripetuti sconvolgimenti, educa alla manualità con lavoratori didattici e dimostrazioni dal vivo.
Visita dell’Ecomuseo di Villanova
Il percorso museale si snoda tra ricostruzioni multimediali degli ambienti storici e testimonianza della vita economica e sociale di quella comunità. Dalle vicende territoriali proposte al pian terreno fino alle singole sezioni delle Cinque Erbe al piano superiore.
All’esterno la visita prosegue tra accurate ricostruzioni delle varie tipologie di capanni, realizzati interamente con materiali naturali, utili ancora oggi a dimostrare le proprietà di coibentazione delle fibre vegetali.
La conservazione e la dimostrazione di quelle abilità artigianali rimanda ai valori del rispetto, della consapevolezza e della sostenibilità ambientale, insieme al desiderio di accedere da più vicino agli altri Centri Visita del Parco del Delta del Po, osservatori privilegiati ed unici per la storia del nostro territorio.
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