E’ stato scoperto così…per caso. Da un evento sanguinoso e catastrofico, quale lo sbarco degli americani ad Anzio durante la seconda guerra mondiale, è sorto come per incanto il maestoso tempio della Dea Fortuna di Palestrina, in provincia di Roma. Gli alleati, con le loro potenti navi, stavano bombardando dal Mar Tirreno le roccaforti tedesche nei pressi di Roma. Cannonate assordanti che sparavano ordigni di morte che riuscirono a raggiungere anche il piccolo borgo prenestino, a più di 60 chilometri di distanza.
E quando l’assordante suono dei cannoni fu cessato, sotto le rovine delle abitazioni medievali di Palestrina, venne alla luce una delle opere più audaci della Roma Repubblicana ed Imperiale costruite al di fuori delle mura della capitale: il Tempio dedicato alla dea pagana Fortuna e ciò che restava di altre straordinarie testimonianze.
Il complesso del Santuario della Dea Fortuna Primigenia, risale al II secolo a.C. e rappresenta uno dei massimi esempi di architettura “scenografica” romana. Oggi è li, visitabile al pubblico insieme al Museo Archeologico Nazionale di Palestrina (che conserva numerosissimi reperti storici di età repubblicana ed imperiale) a perenne ricordo della grandezza dell’antica “Praeneste”, cittadina di importanza strategica e commerciale.
Il complesso monumentale ere ben noto in tutto l’impero romano e visitato da migliaia di “pellegrini” che desideravano conoscere il futuro nel vicino “Antro delle Sorti”.
Quest’ultimo era un pozzo presidiato da un sacerdote che veniva consultato quando qualcuno desiderava conoscere gli accadimenti futuri. In quel momento iniziava una suggestiva cerimonia: un bambino veniva calato nel pozzo e questi risaliva portando con se delle tavolette di legno con su scritto il verdetto dell’oracolo.
Tralasciando il romanticismo è ovvio che in fondo al pozzo vi fossero degli altri sacerdoti che, a seconda della domanda, scrivevano la risposta da consegnare all’ignaro pellegrino.
La visita al Tempio, insieme a quella dell’”antro delle sorti” e del Museo Nazionale Archeologico di Palestrina è possibile anche accompagnati da una guida turistica abilitata, rivolgendosi alla biglietteria del Museo.
Il Museo è collocato soprastante il tempio, vi si accede da una suggestiva scalinata curva ed è ospitato nel bellissimo Palazzo Barberini. Al suo interno, oltre ai numerosi reperti a cui abbiamo già accennato, spiccano la statua originale della Dea Fortuna e il Mosaico del Nilo.
Il mosaico, dalle dimensioni imponenti, è (testuale da wikipedia) “tra i più famosi capolavori dell’arte musiva del periodo ellenistico”. Rappresenta una vera e propria mappa dell’antico Egitto, dalle foci al delta del Nilo e rappresenta scene di vita in tutto quello che allora era il regno dei faraoni. L’opera era stata pensata come pavimentazione ma, dopo la sua scoperta, fu deciso che avrebbe potuto essere ammirato meglio se posto in verticale su una parete. Lo spostamento richiese alcuni anni di lavoro ma oggi, possiamo davvero ammirarlo in tutto il suo splendore nelle sale del Museo di Palestrina.