Vicenza “preziosa”, il Museo del Gioiello

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Apprezzata in tutto il mondo per l’arte orafa, di cui vanta una tradizione iniziata all’epoca del regno longobardo, Vicenza ospita, nel suo cuore antico, un museo dedicato a tesori eterni e immortali: i gioielli. Da quelli antichi ai contemporanei, ecco un tour per andarne alla scoperta.

All’Età del Rame appartiene il monile, realizzato con denti di cane lupo e conchiglie forate, più antico fra quelli esposti a Vicenza nei 410 metri quadrati di uno dei più preziosi musei d’Italia: quello dedicato al Gioiello, progetto di Italian Exhibition Group (società fieristica organizzatrice del salone Vicenzaoro che nel 2024 compie 70 anni), in partnership con il Comune di Vicenza. Inaugurato nel 2014, questo spazio museale ospitato all’interno della Basilica Palladiana, edificio simbolo cittadino e patrimonio Unesco, è un interessante viaggio per scoprire uno dei più importanti distretti orafi italiani (oltre a Vicenza, vi sono quelli di Valenza, Arezzo e Napoli-Torre del Greco).

Il Museo del Gioiello (al civico 44 di Piazza dei Signori), l’unico in Italia ed uno dei pochi al mondo ad essere dedicato interamente all’arte gioielliera, si sviluppa su due livelli: al piano terra si trovano una sala per esposizioni temporanee e un bookshop con pubblicazioni di carattere scientifico mentre al piano superiore si susseguono nove sale (Simbolo, Magia, Funzione, Bellezza, Arte, Moda, Design, Icone e Futuro) che raccontano l’evoluzione dell’arte orafa grazie ad una selezione di 270 capolavori creati da artigiani, artisti e grandi maison.

Opere di inestimabile valore fra cui spiccano la Corona e il Pettorale della statua della Madonna di Monte Berico, entrambe realizzate con gioielli ed ex-voto donati da famiglie nobili cittadine (e persino dal pontefice Leone XIII che donò il proprio anello papale con ametista e diamanti) in onore della santa patrona di Vicenza. Una creazione di alta oreficeria affiancata da tanti altri pezzi che testimoniano il prestigio di un oggetto da sempre capace di parlare linguaggi diversi seppur rivolgendosi ad un’unica storia: quella dell’uomo.

Ecco allora che nelle teche del museo alcune opere orafe brillano in particolar modo. Fra queste la collana Firefly, in vetro e cristalli, di Sharra Pagano, brand fondato a Milano dal visionario Lino Raggio; il Brush Ring, spazzolino (sì, avete letto bene!) da portare al dito, di Paolo Ulian; il Vello d’Oro di Giovanni Corvaja, un bracciale fatto con 28 chilometri di fili d’oro e 4mila granuli di platino (per realizzarlo sono state necessarie ben 1259 ore di manodopera). E poi ancora un cammeo (che rappresenta “La vittoria di Dio sul Virus”) della bottega Ottaviano di Torre del Greco con 55 figure scolpite (fra cui quella dell’arcangelo Gabriele), la collana Living Jewellery di D’Orica fatta di elementi d’oro che incorniciano 20 celle fotovoltaiche. Fra gli oggetti più curiosi, anche un anello da lettura (opera di Matteo Ragni) che, indossato, tiene aperte le pagine del libro che si sta leggendo.

Museo del Gioiello – (Foto © Sonja Vietto Ramus)
Museo del Gioiello – (Foto © Sonja Vietto Ramus)
Museo del Gioiello – (Foto © Sonja Vietto Ramus)
Museo del Gioiello – (Foto © Sonja Vietto Ramus)

Nel corso dei secoli, a Vicenza l’eccellenza orafa ha incontrato, per poi fondersi con essa, quella artistica, creando oggetti preziosi unici. Quali, fra i tanti, potrebbero rappresentare la “città del Palladio”? “Se dovessi scegliere due fra le meraviglie esposte al Museo del Gioiello per simboleggiare Vicenza, non avrei dubbi: la Corona e il Pettorale della Madonna di Monte Berico. Non solo perché si tratta di esempi unici di devozione alla patrona della città, ma perché rendono evidenti la maestria della tradizione orafa radicata nel tessuto cittadino e nella vita quotidiana dei vicentini – spiega Michela Amenduni, direttrice gestionale del MDG – Questi due straordinari manufatti esprimono, infatti, la capacità innovativa e lo spirito imprenditoriale berici. Grazie alle abilità delle maestranze artigiane coinvolte, alla fine dell’Ottocento sono state assemblate decine di gioielli di pregio, scelti tra le migliaia di offerte giunte per il culto della Madonna, che salvò la città dalla peste. In un gioco di simmetrie e lavorazioni tradizionali, venne creato qualcosa di completamente nuovo e con soluzioni tecniche innovative, fra cui la lavorazione della filigrana”.

Perché visitare il museo? “Sicuramente perché questo spazio mette sotto i riflettori uno degli aspetti più prestigiosi dello spirito di Vicenza e dell’Italia intera: l’antica tradizione orafa. Un patrimonio di conoscenze e tecniche che rende la città ammirata in tutto il mondo” – conclude Amenduni.

Museo del Gioiello – (Foto © Museo del Gioiello)
Museo del Gioiello – (Foto © Museo del Gioiello)
Museo del Gioiello – (Foto © Museo del Gioiello)
Museo del Gioiello – (Foto © Sonja Vietto Ramus)
Museo del Gioiello – (Foto © Sonja Vietto Ramus)
Museo del Gioiello – (Foto © Sonja Vietto Ramus)
Museo del Gioiello – (Foto © Sonja Vietto Ramus)

Il Museo del Gioiello non rappresenta solo un viaggio alla scoperta di un oggetto antichissimo profondamente radicato nella cultura umana ma è anche il luogo perfetto in cui avvicinarsi e imparare l’arte orafa grazie ad attività e laboratori dedicati a bambini, famiglie e turisti oltre che a percorsi didattici rivolti a scuole di diverso ordine e grado.

Aperto dal martedì al venerdì, in orario 10-13 e 15-18, e il sabato e la domenica dalle 10 alle 18, il Museo del Gioiello fa parte del patrimonio culturale cittadino visitabile con il biglietto unico Vicenza Card (che permette di scoprire ben 11 luoghi imperdibili della città acquistando un solo ticket d’ingresso).

Sito ufficiale www.museodelgioiello.it

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